Nel mondo avanzato le reti informatiche sono generalmente proprietà private, ma collettori di grandi interessi pubblici, a cominciare da quello alla sicurezza. Sono il terreno di esercizio di attività imprenditoriale, ma anche di nuovi modelli di sovranità statuale, se è vero che dalle reti dipende la gran parte delle attività economiche, civili e anche politiche di un Paese. Il trait d’union tra sovranità pubblica e reti private è la “regolazione”, sempre più tecnica e molto frammentata a livello regionale. La legge digitale che governa le reti non è però soltanto emanazione di autorità legittime; è anche il risultato della sua violazione da parte della cyber criminalità, che nelle reti informatiche oggi trova inusitati sbocchi per arricchirsi, con grave pericolo per i dati personali, l’economia digitale e la sicurezza pubblica. Per queste ragioni la cybersecurity oggi non è più soltanto un problema pubblico – cioè degli apparati di difesa di uno Stato – bensì un problema collettivo, che richiede analisi, risposte e approcci sviluppati in sinergia tra pubblico e privato.