Cos’è l’economia digitale? Potremmo definirla come il sistema di produzione e scambio basato su tecnologie informatiche. Attenzione, essa non è limitata a Internet, perché l’economia digitale ha uno raggio di azione molto più ampio della Rete. Essa comprende tutte le diverse tecnologie, sia hardware che software, sia online che offline: dai sistemi cloud al mobile, dall’Internet of Things ai Big Data, fino ai social network. Nel momento stesso in cui leggete questo elenco, è già vetusto: altre “cose” stanno nascendo, trasformando e ampliando lo spazio dell’economia digitale. Il fenomeno più importante è la sempre maggiore integrazione e ibridazione tra il digitale e l’economia tradizionale, i cui processi produttivi vengono trasformati e ottimizzati dalla tecnologia digitale.
Nonostante gli innegabili progressi degli ultimi anni, l’Italia ha un preoccupante ritardo rispetto ai paesi più industrializzati, una distanza che contribuisce alla scarsa crescita dell’economia nazionale. In base al ‘Global Information Technology Report’ 2016 pubblicato dal World Economic Forum, l’Italia si posiziona infatti al 45esimo posto su 139 Paesi. L’indice misura come le economie usano le opportunità offerte dalle Information and Communications Technologies (ICT) per migliorare la competitività delle imprese e il benessere dei cittadini. Ai primi posti della classifica si posizionano Singapore, Finlandia, Svezia, Norvegia e Stati Uniti. Tra i Paesi europei la Germania è 15esima, la Francia 24esima, l’Irlanda 25esima e la Spagna 35esima. Davanti all’Italia c’è anche la Polonia (42esima).
Il ritardo italiano è dovuto principalmente a tre grandi fattori: un contesto normativo e amministrativo poco favorevole, un gap infrastrutturale che determina un significativo divario digitale per intere province e regioni italiane, una ritrosia culturale delle imprese (soprattutto le piccole e medie) a investire nelle tecnologie digitale per innovare i propri processi e prodotti.
Tra gli obiettivi di Lex Digital, dunque, c’è anche quello di diffondere una cultura favorevole all’innovazione digitale presso le imprese, i consumatori e i decisori pubblici, nella consapevolezza che questa è una strada obbligata per chi vuole governare e vincere le sfide che la società del futuro porrà di fronte.